Gilda35, satira dadaista sul professionismo di internet

Ecco perché vogliono fottere Chiara Ferragni

La Repubblica ha rivelato alla comunità dei blogger italiani che Chiara Ferragni percepisce scandalose cifre a quattro zeri per partecipare alle sfilate. Ma c'è davvero da scandalizzarsi? Un minimo di analisi rivela una realtà un po' differente...

Tom Wesselman, 1931-2004 Great American Nude n. 32, 1962

Tom Wesselman, 1931-2004 Great American Nude n. 32, 1962

ONtro

Esimi Ricercatori, mi scuso fin d’ora per il titolo irriverente che è una parafrasi del celebre racconto di James G. Ballard “Ecco perché voglio fottere Ronald Reagan”. In quel mirabolante testo, contenuto nel mai abbastanza acclamato “La Mostra delle Atrocità” (1970), veniva analizzato l’effetto nella sfera sessuale prodotto dalla figura iconica dell’allora governatore della California Ronald Reagan, di cui veniva profetizzata l’elezione a Presidente USA.

Ebbene le polemiche dei giorni scorsi sulla figura di Chiara Ferragni dilagate nella Rete italica, mi hanno ricordato molto da vicino quel testo.

La reazione all’accorata denuncia di Repubblica dell’attività mercenaria della celebre fashion blogger, mi ha ricordato molto da vicino le reazioni sessualmente scomposte degli psicotici descritte nel racconto di Ballard. E’ stato come assistere alla versione digitale della vegetoterapia carattero-analitica di Wilhelm Reich con le sue orgoniche dinamiche di tensione-scarica-distensione.

Ma andiamo con ordine come di consueto.

Ecco perché vogliono fottere Chiara Ferragni

La mia nerditudine congenita

Qualche giorno addietro in uno dei tanti aggregatori di notizie che utilizzo per barcamenarmi nel mare magnum del digitale, scorgo una notizia clamorosa: “La blogosfera si è liberata di Chiara Ferragni”.

Avendo con la moda rapporto da Nerd abominevole, sul momento mi domando: “Ma chi è sta Chiara Ferragni?”

Mi documento un po’ e scopro che è la Top Blogger più importante d’Italia con oltre 1.800.000 contatti giornalieri al blog… che è bellissima, famosissima, griffatissima, contesissima, ricercatissima… che ha studiato alla Bocconi… che ha un fidanzato fighissimo che la fotografa e photoshoppa mattina sera e colazione… che ha un blog bilingue “The Blonde Salad” letto molto anche all’estero… che ha fatto anche campagne social per Yamamai… che la pagano fior di quattrini perché partecipi alle sfilate…

Lo so miei esimi Ricercatori che state pensando: ma questo dove vive?

Tuttavia devo significarvi che su Google non ho mai cercato un solo termine di ricerca che potesse farmi imbattere nella summenzionata deità digitale. Le mie passioni, come sapete, mi portano su lidi molto lontani da Prada e Louis Vitton…

Ecco perché vogliono fottere Chiara Ferragni

Fase Orgonica della Tensione

Innanzitutto partiamo dalla fase orgonica della tensione. La polemica contro Chiara Ferragni e le fashion/outfit blogger in genere è stata preceduta da una tensione notevole… post astiosi... commenti velenosi alle spalle... critiche varie in ordine sparso sulla qualità del suo lavoro… frecciatine... allusioni... critiche di ogni genere grado e dimensione… da cui si distinguono solo poche divertenti invettive come quella pubblicata dall’ottimo Antonio Lupetti…

Tutto è passato al setaccio, le si rimprovera ogni possibile scelta stilistica in nome della Qualità. Orbene quando sento parlare di Qualità riguardo Internet mi viene da sbellicarmi dalle risate. Pensare che qualcosa su Internet funzioni a livello di broadcast perché è qualitativamente elevato va in totale controtendenza con le più banali considerazioni riguardanti le metriche digitali. Come detto reiteratamente, su internet qualcosa funziona a livello di volumi di traffico se tratta di: pornografia, sesso, moda, tecnologia per geek fighetti.

L’Internet mainstream è il regno della Quantità, anzi ad essere più precisi è il regno del “Tanta Roba” (e la Ferragni che aggiorna il suo blog al ritmo stakanovista di oltre 500 post annui lo sa bene).

E così, quelli che nel gergo di noi dell’underground internet si chiamano i Rosiconi, iniziano a masticare amaro, semplicemente perché non hanno capito una cosa semplicissima: Chiara Ferragni non è un autore, Chiara Ferragni è un prodotto.

Chiara Ferragni con l’attività di un blogger non c’entra nulla.

Chiara Ferragni pone se stessa come un prodotto: è bella, di moda, tecnologicamente evoluta.

Chiara Ferragni è l’oggetto sessuale perfetto del geek medio. Chiara Ferragni è il benchmark perfetto di ogni fashionista media.

Chiara Ferragni ha delle competenze sul web broadcasting che fanno spavento.

I Rosiconi se ne facessero una Ragione: “Non saranno mai come Chiara Ferragni”.

Eppure la tensione monta, si gonfia, il livore cresce…

Fase Orgonica della Scarica

E arriviamo finalmente al fatidico giorno del liberatorio orgasmo digitale. Il giorno 02 aprile 2012 A.D. l’autorevole sezione Affari & Finanza della versione online de La Repubblica posta questa fondamentale notizia, che fa tremare i mercati di mezzo mondo e mette in ginocchio il MIB30:

La scorsa settimana, il marchio di abbigliamento Stefanel ha invitato a Milano un gruppo di blogger da tutto il mondo per promuovere la nuova collezione, in un evento esclusivamente dedicato a loro. Nella schiera, però, mancava il nome di una delle più famose in Italia. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, la nuova “star” interverrebbe agli eventi soltanto dietro un compenso a quattro zeri.

Affari e Finanza

Se cercate oggi la notizia non la troverete, è stata cancellata. Forse perché qualche Capo Redattore di La Repubblica si sarà reso conto (mi auguro) che:

  • Non è buona educazione parlar male di qualcuno senza menzionarlo.

  • Non è una notizia da Affari & Finanza, ma al massimo degna del supplemento domenicale di D.

  • Fare la morale al prossimo su quanto si chiede per il proprio lavoro in un Paese come questo è grottesco.

  • E’ ridicolo che se qualcuno ha fatto del blog una professione da 8 ore al giorno debba farlo gratuitamente.

  • E’ triste vedere il solito torneo di calcetto Giornalisti vs Blogger.

  • E’ stato scritto da qualcuno che non ha neppure idea di cosa siano le metriche di internet (ci ritornerò oltre nella fase della distensione).

Arriva peraltro puntuale la piccata replica di Chiara Ferragni sia via , sia via Facebook…

Come ho già scritto a chi mi ha chiesto: smentisco assolutamente, sono già d'accordo con il giornalista per un'intervista per avere una visione oggettiva, visto che non è la prima volta che lo stesso pr dice cose false e assolutamente verificabili come tali (anche solo tramite le email che sono state scambiate). Sono abbastanza stufa degli stessi giochetti che vengono fatti da certe persone, ci sono prove oggettive ed è giusto che vengano usate. Naturalmente ci sono progetti a pagamento, ma la partecipazione ad un evento con altre blogger non è mai stata una di quelle, e soprattutto collaboro volentieri con marchi come Stefanel o anche low cost, come ho fatto con Mango, Yamamay e come farei con altri brand, naturalmente se incontrano il mio gusto personale. Tutto è sempre dichiarato sul blog, che siano collaborazioni o regali, non ho niente da nascondere. Passo e chiudo, spero vedrete presto i risultati di questa vicenda. Vi terrò aggiornati.

Ecco perché vogliono fottere Chiara Ferragni

Ma ormai la miccia è innescata e come ai tempi del Caso Patrizia Pepe tutti i blogger si sentono in dovere di dire la loro. Per carità di patria vi risparmio i link vi basta fare una ricerca in giro per la Rete e troverete un profluvio di testi sul Caso Ferragni…

C’è chi l’accusa di non essere una blogger… chi fa la morale sul fatto di farsi pagare… chi l’accusa di essere un prodotto ideato dal proprio fidanzato pure lui bello e cosmopolita… chi la descrive come un bel faccino col vuoto intorno… chi si erge in accusa/difesa deliziandoci con erudite elcubrazioni sul marketing etico (quasi fosse il girone di ritorno di Internet 4 Peace)… chi di essere una sciattona che veste pure con roba cheap tipo Yamamai… chi ci dona perle sul tema giornalismo vs blogging istruzioni per l’uso… chi urla “sti cazzi”… chi dichiara “io odio Chiara Ferragni” e ci spiega pure diffusamente il perché (mi verrebbe da chiamare la neuro)… chi ci spiega le modalità di auto-sostentamento dei blogger (vi prego donategli il vostro 5x1000 e fateli tacere)… chi ci spiega che la Ferragni è un genio perché riesce a convincere la gente a comprare fuffa a prezzi costosissimi… chi ci fa lezione su plusvalore marginale della merce nel mercato della globalizzazione fashionista... chi preda di un travaso di bile dichiara in sostanza: “E a me la HP mi ha regalato solo una stampante dopo migliaia di post!”… chi si rende conto che fare il salariato zerbino di Google a 0,000000001 centesimo al contatto non è stata la migliore delle idee e urla al mondo la propria rabbia… chi si lancia in ardite contro-narrazioni complottiste manco fossimo all’indomani del 15 ottobre… chi ci parla dei precari, dei sucidi degli imprenditori, invocando un mai sopito cattolico senso di colpa (perché in Italia essere belli, giovani, bravi e ben pagati non si perdona a nessuno)… mancava solo l'accusa di essere una Rettiliana.

Un’orgia di parole in libertà. Tutto perché un innominato giornalista dichiara (senza neppure citarla) che Chiara Ferragni (forse) chiede 10.000 euro a sfilata.

Fase Orgonica della Distensione

Nonostante le reiterate insistenze della Cabina di Regia, pubblico solo oggi a freddo questo articolo, perché siamo finalmente arrivati alla fase della distensione, quella in cui generalmente i summenzionati blogger possono sperimentare due sensazioni:

  • un garbato senso di appagamento;

  • un senso di vuoto e di insoddisfazione.

Chi come il sottoscritto ha fatto il lurker dell’intero andamento della vicenda, se la ride da dietro le tende…

Mi sembra giunto il momento di mettere qualche puntino sulle “i”…

Innanzitutto chiariamo un concetto: se c’è qualcuno che “fotte” Chiara Ferragni sono gli uffici marketing delle Maison, che si comprano i suoi post con un po’ di merci e quattro spiccioli.

In Italia per un box minuscolo in cinquantesima pagina su un giornale di portata nazionale ti chiedono € 5.000,00. Non mi soffermo neppure ad esaminare quanto si spende per qualche minuto di pubblicità sui programmi di successo.

Ebbene il blog di Chiara Ferragni, The Blonde Salad, è letto da 1.800.000 persone al giorno distribuite in aree geografiche particolarmente interessanti per chi fa marketing.

Di seguito qualche report proveniente dal sito Alexa riguardante The Blonde Salad:

Scherzando e ridendo parliamo di un blog che genera lo 0.02% del traffico mondiale di internet

Scherzando e ridendo parliamo di un blog che genera lo 0.02% del traffico mondiale di internet

Se Chiara Ferragni scrive in un italiano ed un inglese da prima elementare è perché la versione anglofona del testo deve essere letta in paesi stranieri messi anche peggio dell’Italia a livello di conoscenza della lingua.

Anche i sassi sanno che i blog bilingue hanno un successo esponenzialmente superiore a quelli in italiano perché sono indicizzati meglio da Google.

I seicentosessantamilioni e dispari di contatti che genera annualmente il sito della Ferragni provengono dai seguenti mercati (il numero a fianco al Paese indica il livello del blog nella Rete geografica di riferimento per intenderci il Blog di BeppeGrillo in Italia è il n. 151):

  • Italy 1,020

  • Norway 2,028

  • Czech Republic 2,270

  • Tunisia 3,976

  • Portugal 4,827

  • Bulgaria 5,711

  • Lithuania 6,188

  • Greece 6,423

  • Spain 6,772

  • Netherlands 8,060

  • Belgium 8,492

  • Canada 9,610

  • Switzerland 11,255

  • Mexico 13,189

  • Germany 14,379

  • Romania 16,811

  • Ukraine 17,621

  • Poland 19,060

  • United Kingdom 20,561

  • Turkey 25,012

  • France 27,371

  • United States 27,847

  • Brazil 29,428

  • India 43,122

Non solo, la gente viene catapultata sul suo blog non perché cerca un dato marchio, ma perché cerca proprio il brand: “Chiara Ferragni”. Di seguito le query più gettonate e relativa percentuale sul totale:

  • 1 chiara ferragni 15.00%

  • 2 dapoxetine 1.09%

  • 3 chiara tonelli 0.52%

  • 4 che cosa 0.48%

  • 5 chiara 0.44%

  • 6 silvian heach 0.39%

  • 7 fabrizio viti louis vuitton 0.29%

Paradossalmente sono Gucci e Louis Vitton, che non saranno mai cercati quanto Chiara Ferragni. Peraltro il profilo del lettore medio del blog è di quelli molto gustosi e appetibili:

  • Sesso: Femminile.

  • Età: tra i 18 e i 34 anni.

  • Titolo di Studio: Laurea.

  • Senza figli.

Ossia giovani fashioniste single, cosmopolite e senza figli, che possono spendere libere dai vincoli della famiglia e della necessità. Un piatto molto ghiotto.

Più che un pubblico il sogno di ogni Ufficio Marketing

Più che un pubblico il sogno di ogni Ufficio Marketing

In ragione di quanto sopra appare evidente come le agenzie di marketing hanno così trovato la propria gallina dalle uova d’oro: una super vetrina pompatissima, che ti puoi portare via con quattro lire. Alla luce di quanto sopra ne convengo: è uno scandalo che offrano a Chiara Ferragni SOLO diecimila euro a comparsata. La stanno fregando.

Conclusioni

Concludendo, miei esimi Ricercatori, mi sorge un piccolo, legittimo e malizioso dubbio. La medesima analisi computazionale del corpo elettrico di Chiara Ferragni può essere compiuta da qualunque blogger disgraziato e scamuffo. I report di Alexa non saranno all’altezza di un’indagine Nielsen, però due o tre termini di paragone ce li forniscono.

Non è che magari tutti i summenzionati blogger/giornalisti ammiratori/detrattori di Chiara Ferragni hanno trovato opportuno abbandonare per un giorno le tematiche eco-green-pongo-politically-correct-geek per raggranellare qualche centinaia di migliaia di contatti nel pieno della “scarica digitale”?

A pensar male si fa peccato, ma in un mondo ossessionato dalle metriche e dai contatti come il nostro ci si azzecca quasi sempre. Il triste mercato dell’elemosina della visibilità riflessa.

Lo Stile è lo Stile

Commenta il post

Giovanni Scrofani 30/05/2012

I follower come i following vanno e vengono. E io non sono alternativo né intergrato a nulla.

Sara 30/05/2012

Le visite non sono 1.800.k ma molte meno, le giornaliere. Meno di 100k, a detta della Ferragni stessa.

klingsoror 30/05/2012

chiara ferragni è diventata tua fan. come tutti gli "alternativi" fai parte degli ingranaggi. come ci si sente?

Ilaria Makeup Personal Shopper 30/05/2012

erano tutte strafaighe :)))

Ilaria Makeup Personal Shopper 30/05/2012

guarda...io sono come il prezzemolo, non perdo occasione x farmi fotografare...ma lì...sai non mi sembrava il caso...mi sono 'imbucata' con thefashionfruit xkè l'ho truccata x l'occasione e x ringraziarmi mi ha portata con sè...poi ero anke vestita alla cavolo...ero fuori luogo!!

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Il punto è questo: la Ferragni risponde a un bisogno (nobile, infimo non rileva ai fini della discussione). L'articolo di Repubblica verteva sulla congruità del compenso...

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Io ho voluto soffermarmi proprio sull'elemento di rottura, che hai ben colto. Il resto è opinabile.

Giovanni Scrofani 30/05/2012

La domanda che pongo è proprio questa: possibile che per il digitale valgono regole completamente diverse da quelle dei media tradizionali? Non mi soffermo sui contenuti, ma sul veicolo, che è performante.

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Grazie! LOL hai perso l'occasione dell'anno! Il tempismo su internet è tutto ;)

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Grazie Angel, sei stata chiarissima. Ovviamente non sono contro la Qualità (dopotutto sono un ammiratore di R. Pirsig!), sono contro l'uso strumentale che si fa della qualità tra blogger per denigrarsi a vicenda ;)

Sara 30/05/2012

Certamente, é un ottimo risultato ma comunque il numero reale é un ventesimo di quello riportato che, ovviamente, cambia il calcolo dei "compensi" meritati dalla piattaforma dell'insalata bionda.
Inoltre hai detto una cosa molto interessante all'inizio dell'articolo: il sesso vende, e la signorina Ferragni questo lo sapeva bene agli inizi della sua carriera nel web, poco prima di fondare il blog!

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Grazie Carolina, avevo già letto il tuo post. Uno dei rari che faceva osservazioni di merito su elementi concreti. Sarà perché parli da insider e conosci sia il mestiere che il mondo che gravita attorno alla moda.

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Shaina pungente e puntuale come sempre... e assolutamente sul pezzo!

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Cara Sissetta siamo ragazzi che vivono fuori dal mondo ;)

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Caro Daniele, grazie per il punto di vista sempre interessante!

Caygri 30/05/2012

non so quale casa di moda l'ha mandata al diavolo perchè ha detto che vuole compensi minimi a 4 zeri!

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Mi vien da rispondere: perché la maggior parte dei tech blogger ne capiscono di tecnologia? ;)

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Chiedo venia per il linguaggio da vecchio smanettone ;)

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Non l'avrei mai detto ;)

lutherboing 30/05/2012

Molti blogger (non) vorrebbero essere blogger ma (non) si dicono blogger.
Altri blogger vorrebbero essere blogger e non si dicono altro che blogger.
Altri (non) vorrebbero ci fosse un albo.
Questo tutto sommato a me ricorda voglia di autocatalogazione, quasi a dire sono qualcosa presentandomi, oppure "faccio cose, vedo persone" che poi sommata al passaggio creazione faccia significa sostanziamente convenzione, (ndr non intendo dire che non si faccia un beneamato e...), quella convenzione appunto da presentare.
Al momento esistono/evano i blogger di professione anche al di fuori dai i circuiti di creazioni di contenuto (quindi non parlo dei 5 o 3 euro a post) ma gente che guadagna etc, e personalmente io lego il guadagno al lavoro e/o al gioco d'azzardo e non.
Inutile sottoineare che ben prima dei blog esistevano figure simili alla non blogger S. F., che con meccanismi semplici come le catena di convincimento e la presenza sociale proprio in quel campo (fashion, sfashion and lol gang bang)
Credo, ma non ricordo bene, fuori dai nostri comunque limitati/nti confini ci siano stati casi simili a questo, ma meno orgonici.
Ora la giusta affermazione di molti (soprattutto in nicchie di settore) affermazione: "ci metto tempo, contenuti, autorevolezza e credibiltà (faccia costruita come dicono i giapponesi beh che male c'è se ci guadagno?".
Come detto prima se ci sono beni o denari
Sottolineo giusta e coerente dire allora che la sovrapposizione dei generi non esiste, mentre esiste un mercato, che molti prima affermavano di avere capito, mentre ora probailmente hanno capito e... rosicano?

ndr aldopinga (azz ho dimenticato la pass di aldopinga su wordpress e per la foga di postare...)

30/05/2012

Un articolo così lucido, presente, esauriente è da pochi!

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Gli articoli sulla Ferragni sono stati esercizio di pensiero critico? EpicLOL!
Se un blog che normalmente parla di hitech si sofferma a parlare di quanto è sfigata la Ferragni lo fa solo con un occhio al SEO sperando che Google lo restituisca in seconda posizione dopo The Blonde Salad. Siamo onesti suvvia.

Jojo 30/05/2012

Questo articolo mi ha fatto riflettere su un grande problema dell'età moderna: dove la critica non è accettata, si parla di invidia.
L'invidia è la scusa per i poveri di critica dalla mentalità chiusa; l'invidia è la scusa di chi non vuole mettersi in dubbio.
Socrate diceva "Saggio è colui che sa di non sapere". Colui che sa di non sapere accetta le critiche e le trasforma in consigli, miglioramenti; le critiche portano all'evoluzione.
Chi scambia le critiche per invidia non si evolverà mai e continuerà a crogiolarsi con profonda mestizia nel proprio ego.

Posso capire quanto faccia comodo parlare di invidia e di rosiconi brutti e cattivi che si aggirano intorno alla Ferragni sperando di godere almeno della sua luce riflessa, quindi mi limiterò a lasciarvi gozzovigliare nella vostra pochezza d'animo (perché di pochezza stiamo parlando, non prendiamoci in giro). Dalle lodi e dai complimenti non nasce nulla: è solo dalle critiche e dai contrasti che l'animo umano si dibatte e si evolve.

Se vi fa piacere pensarmi come una rosicona solo invidiosa, ben venga; come voi avete la libertà di pensare male di me, io ho la libertà di farvi conoscere la mia opinione.

Ciao :)

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Se come è capitato al sottoscritto la notizia è finita su aggregatori di notizie dedicati ad hacking, hacktivismo, videogame e meme c'è davvero da preoccuparsi.

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Appunto: chiedi troppo per il servizio? Bene mi rivolgo altrove. Qui stiamo parlando di mercato e sponsorizzazioni... invece il discorso per giorni è stato dirottato su temi inconferenti ;)

Giovanni Scrofani 30/05/2012

La domanda, Sara, resta immutata: in ultima analisi cosa da valore a un prodotto (sia esso un iPhone, una borsa Louis Vitton) e in base a cosa si stabilisce quanto sei disposto a pagare per sponsorizzarlo? Stiamo parlando di metriche del nulla più assoluto. Dell'opinabile elevato a sistema di governance economica. Francamente da Affari e Finanza e dalla nostra amata blogosfera mi aspettavo e mi aspetto molto di più. Vogliamo parlare delle fashion blogger, della moda benissimo allora affrontiamo il tema sul campo del marketing, non sul piano dell'attacco personale. Mi spiace che i blogger a differenza di ogni altra categoria professionale adorano la pratica dello sputtanamento vicendevole al grido di tutti contro tutti e/o tutti contro uno.

G.ciccotti 30/05/2012

Chiara Ferragni, chi era costei? Con tutto 'sto casino, le hanno fatto un favore! Mo' la conosco pure io, me devo preoccupa'....

Giovanni Scrofani 30/05/2012

LOL Gioia! Sono talmente Nerd che se si fanno una foto con me esplode l'obiettivo ;)

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Grazie della menzione ;)

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Ok, tutto sacrosanto, ma allora riflettiamo sulla complessiva coerenza del mercato della popolarità mainstream... 10.000 euro è il prezzo per una comparsata di un finalista del Grande Fratello in discoteca... Non so se rendo il concetto...

Daniele Buzzurro 30/05/2012

Fabrizio ti segnalo il mio su Linkiesta sempre: http://www.linkiesta.it/blogs/mad-web/insalatine-bionde-inacidite-analisi-di-una-web-icon se ti piace puoi metterlo

30/05/2012

Ottimo articolo..complimenti.. per ridurre i tempi, ho scritto un post in cui riunisco alcuni punti di vista diversi..e ci sei anche te.. http://blaggando.com/?p=1128

Caygri 30/05/2012

si ma infatti ha perso il sito e la sua immagine...le sta bene :D

30/05/2012

grazie a te..il bello del web è proprio questo..la rapidità di contatto e condivisione ke avviene in tempo reale..

crearescout 30/05/2012

Beh da sola non direi proprio. La mamma che lavorava per Blumarine e il papà dentista hanno sicuramente sato una manina, credo.

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Aldo riconoscerei i tuoi testi anche se ti firmassi Cocò Chanel! Commento perfetto as usual...

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Grazie :)

The Cool Group » Show your potential!! 30/05/2012

[...] fashion system vi assicuro che non è un obiettivo facile da raggiungere. Leggetevi un pò questo articolo e capirete le mie [...]

Giovanni Scrofani 30/05/2012

L'altro giorno ho interrogato AD Planner e anche li sono usciti numeri robusti!

Patafyzika 30/05/2012

Hai ragione. The blonde salad è una geniale operazione di marketing. Se è la testimonial a gestire l'impresa, è così in gamba da farsi credere fessa. Ma la cosa più interessante, caratteristica intrinseca del web, rimane il traffico che riesce a generare aggregando sia affinità che per divergenza.

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Come sempre ne sai una più del diavolo (che veste Prada). Grande El Pinta!

El_Pinta 30/05/2012

Giusto a titolo di informazione, siccome nel commentario qualcuno ha detto che CF si è "fatta da sola", segnalo qui il sito del team che gestisce la sua immagine http://www.tbscrew.it/

luxury models 30/05/2012

omg, anima mia sai anche tu che per vivere con tutti questi italians il tuo amore non basta più!

vetelgeuse 30/05/2012

ehehe quindi non accetti del tutto una risposta che va al di fuori dell'articolo da te commentato e ovviamente lo fai notare. me ne sbatto dei fini della discussione. soprattutto se questa discussione porta a niente. il mio era un commento sterile e nulla di più.

Verbale del Gilda35 Event del 27 aprile 2012 A.D. « Gilda35 30/05/2012

[...] Riportato a randellate l’ordine nella Cabina di Regia, per festeggiare degnamente la nostra primaverile reiunion decido di dedicarmi a un tema su cui da tempo chiedevate il mio parere: il Caso Chiara Ferragni. [...]

anna 30/05/2012

ti dico quello che penso cercando di riassumere
-il suo blog a uno sguardo superficiale non è male, i contenuti sono ben dosati, mai una parola negativa, mai uno stato d'animo scoraggiato, è tutto studiato per mostrare soltanto cose al positivo, la coppia perfetta, il cane perfetto, gli amici perfetti ecc e fin qui ci siamo, nel senso che a me questo non dispiace, non amo quei blog dove si leggono testi da crisi isteriche o volgarità ecc
-le foto sono naturali, mai luci strane, sempre tutto normale, naturale, che non trasmette idea di ricercatezza visiva, di pretenziosità
-lei è carina ma ha i suoi difetti e spesso non li nasconde nemmeno o comunque fa sempre bella mostra di una certa fiducia in se stessa che non guasta mai di questi tempi

e ora ti dico cosa non va e che secondo me indispettisce la gente

-il fatto che nonostante tutto c'è la sensazione di costruito, di falsità, come se fosse (e credo lo sia) un prodotto ben confezionato ma poco sincero
-il suo ragazzo e i suoi amici non trasmettono una grande simpatia, ma sembrano molto impostati per "fare i simpatici"
-lei crede troppo nel suo fisico, nella sua bellezza, se la crede troppo insomma, dato che non è Bar Rafaeli forse dovrebbe abbassare la cresta e dovrebbe curare di più i contenuti, l'italiano, il rischio è proprio quello di apparire come una bambola un po' troppo presuntuosa che non si cura di niente al di fuori della sua apparenza ( e forse Bar è anche più umile di lei!)
-parole come designer usate forse a sproposito che fanno girare le scatole a chi spende i suoi soldi per studiare da stilista,editor ecc
-la sua presenza alle sfilate e altri eventi, magari collaterali alla cultura, che alla luce della sua misteriosa (chiamiamola così) preparazione nella moda o in altri settori fa storcere il naso agli studiosi e agli esperti

in definitiva?
secondo me prenderla a piccole dosi, ogni tanto non guasta con la debita ironia, un tuffo in questa Milano da bere vagamente paninara, seguirla assiduamente o farne un modello..anche no
pretendere troppo dal blog no anche quello, una via di mezzo insomma (e vale per tutti i blog di moda)

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Un commento da incorniciare! Trovo le tue argomentazioni molto interessanti. Penso che nel caso del Blog della Ferragni siamo di fronte al classico prodotto editoriale, cui estimatori e detrattori attribuiscono valori penso neppure immaginati nell'atto di produzione dei contenuti.

Giovanni Scrofani 30/05/2012

Infatti quello che ho voluto evidenziare è proprio la qualità editoriale del prodotto. Spesso si associa il blog a un prodotto editoriale scarsamente qualitativo. Il blog della Ferragni è un prodotto di discreta fattura, professionale. Poi sul contenuto da "Barbie" si potrebbe disquisire fino a morirne. Però parliamoci chiaro evidentemente fornisce una risposta a una domanda ;)

fre 30/05/2012

ciao Giovanni,
secondo me la Ferragni da sola ci mette la presenza e magari qualche pensiero (in italiano un po' discutibile..) il resto è opera in primis del fidanzato laureato in marketing, il suo "team" e credo ora anche agenzie di immagine
il blog appare, come del resto tutti gli altri fashion molto famosi, come "normale" ma in verità tutto è studiato nei minimi dettagli (dettagli insignificanti proprio ma che possono fare la differenza)
su quanto sia giusto o meno insomma...sono pareri personali
lei è una bella ragazza, ha i suoi difetti, ma innegabilmente è adatta a presentare bene gli abiti, che ci piaccia o no...si vedono certe blogger che non hanno la presenza fisica, il che non significa dire che solo alta e magra è sinonimo di bellezza, ma che queste caratteristiche sono indispensabili nella moda, almeno adesso, con l'immaginario collettivo contemporaneo (prendi solo gli anni '90, le modelle erano taglia 42 normale, era già un altro pianeta)
tutto il resto è business, certo un business nuovo perchè legato alla tecnologia, ma prima di lei in Francia e altri posti le fashion blogger avevano attirato l'attenzione e si erano trasformate in professioniste, da noi arriva sempre tutto in ritardo, accolto con diffidenza
va detto tra noi che personalmente le blogger italiane sono quasi tutte insipide, noiose, spesso non tanto belle o magari belle ma con uno stile che non comunica niente, la Ferragni è indubbiamente l'unica che vuoi per cura del blog, vuoi per bellezza (finalizzata allo scopo, non assoluta), vuoi per contatti, posizione (Milano) resta la migliore...almeno adesso (inizialmente il blog non era niente di che e lei era anche meno bella o meglio..curata) è un peccato che non riescano ad emergere altre blogger di qualità, anche se penso che da noi il sogno "di Barbie" resti purtroppo quello più spendibile e vincente

Sergio Falzone 12/10/2012

Volevo complimentarmi in primo luogo per l'articolo lucidissimo e sottoscrivo tutto ciò che hai espresso molto lucidamente. Però quello su cui volevo soffermarmi anche in funzione di un episodio è quanto segue. Proprio ieri la suddetta blogger avrebbe dovuto partecipare ad un evento a Torino organizzato da una azienda, chiaramente lautamente pagata (e questo lo trovo normalissimo, il lavoro va pagato). Il giorno prima la signorina ha disdetto la presenza dichiarando di essere febbricitante in Cina. Peccato che sia stata "sgamata" prima ad Ibiza e dopo a Milano ad un altro evento...Allora ciò che mi scandalizza di più è la mancanza di professionalità da parte di questi personaggi/prodotti/brand che poi ricade indiscriminatamente su tutta una categoria di professionisti veri che invece ha dalla sua preparazione, professionalità e la giusta dose di umiltà...